Il 23 luglio 2019 durante le attività di carico di cereali un mezzo ha preso fuoco in un campo agricolo ubicato nel territorio comunale di Rottofreno (PC).
A causa dell’evento si è avuta la fuoriuscita di gasolio presente nel serbatoio del mezzo e di liquidi del mezzo (olio idraulico ecc.) che hanno impattato i terreni sottostanti, facendo sì che si ravvisasse una situazione di potenziale contaminazione ai sensi del D.Lgs. 152/06.
Subito dopo l’incidente è intervenuto il corpo dei VV.FF. al fine di spegnere l’incendio.
Di seguito le operazioni di M.I.S.E. (Messa In Sicurezza di Emergenza) attivate:
- messa in sicurezza e rimozione del mezzo;
- perimetrazione dell’area di intervento con recinzione da cantiere ad alta visibilità;
- predisposizione di un’area di accumulo dei rifiuti;
- escavazione dei terreni che presentavano evidenze di contaminazione e monitoraggio in continuo delle opere di scavo con strumentazione da campo per la ricerca dei Composti Organici Volatili (VOC);
- esecuzione di saggi esplorativi che hanno raggiunto la profondità di 2,5 m da p.c. al fine di verificare l’eventuale presenza di acque sotterranee.
L’area potenzialmente interessata dalla contaminazione è di circa 800 m2.
Al termine delle operazioni di scavo nella giornata del 29 luglio 2019 è stata eseguita una indagine ambientale preliminare atta a valutare lo stato qualitativo delle matrici ambientali e dunque valutare l’eventuale prosieguo delle opere di messa in sicurezza.
Tutti i rifiuti prodotti durante le attività di M.I.S.E. sono stati depositati presso il sito, in area idoneamente allestita con teli in polietilene, nell’attesa dei risultati di caratterizzazione ai fini dello smaltimento.
L’area di scavo e di accumulo sono state coperte con telo impermeabile alla fine di ogni giornata lavorativa, al fine di impedire l’eventuale lisciviazione del contaminante in caso di avverse condizioni meteorologiche.
INQUINANTI IMMESSI NELL’AMBIENTE
La contaminazione del sito è avvenuta a causa della fuoriuscita di gasolio dal serbatoio e di olio dall’impianto di lubrificazione dell’automezzo.
Tali miscele di idrocarburi sono classificabili come NAPL (Non Aqueous Phase Liquids), termine generico con il quale vengono definite quelle sostanze non solubili in acqua che mostrano comportamenti e proprietà diverse dai contaminanti chimicamente idrofili.
INDAGINI AMBIENTALI ESEGUITE E RISULTATI ANALITICI OTTENUTI
Concluse le prime attività di M.I.S.E., nella giornata del 29 luglio 2019 è stata condotta un’indagine ambientale al fine di verificare lo stato qualitativo delle matrici ambientali e dunque valutare l’eventuale prosieguo delle opere di messa in sicurezza.
Asportati i terreni visibilmente impattati dalle miscele idrocarburiche, l’indagine preliminare è stata condotta prelevando n. 19 campioni di terreno medio-compositi rappresentativi delle pareti e del fondo di scavo.
Dai risultati delle analisi effettuate successivamente é emerso che sono rispettate le Concentrazioni Soglia di Contaminazione per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, quindi si può affermare che le operazioni di M.I.S.E. sono state risolutive e il sito in esame è da considerarsi non contaminato.
RIFIUTI PRODOTTI
Tutti i rifiuti prodotti dalle operazioni di M.I.S.E. sono stati accumulati in sito presso idonea area allestita con telo in polietilene e in seguito sono stati conferiti agli impianti di recupero autorizzati designati.
OPERAZIONI DI RIPRISTINO
Visti i risultati analitici che hanno evidenziato il rispetto delle CSC ai sensi del D.Lgs. 152/06 si è proceduto con il ripristino dell’area con terreno certificato.
Tra il terreno in posto e il terreno di ripristino è stato posizionato un layer in TNT e il cantiere è stato restituito alla destinazione d’uso originaria.